Con il pelo irto sulla schiena e la lingua di fuori, i maschi di camoscio alpino si inseguono a folle velocità nell’aria fredda di Novembre. Attraverso pietraie scoscese e torrenti in piena, incuranti degli ostacoli, questi ungulati dalle corna a uncino avanzano sicuri e disinvolti sul terreno accidentato della montagna, sospinti da un cuore che batte a ritmi elevatissimi e da zoccoli in grado di appigliarsi a creste rocciose spesse solo pochi millimetri. Alcuni minuti e la corsa si arresta: l’inconfondibile silhouette del vincitore si staglia netta contro un cielo velato di nubi autunnali, recante con sé una promessa di pioggia…